Lavoro, +82% per i contratti a tempo indeterminato
Nei primi nove mesi del 2015 il Friuli Venezia Giulia si conferma la regione in cui si è registrata la maggiore crescita di nuove assunzioni a tempo indeterminato, +82% rispetto allo stesso periodo del 2014, contro una media nazionale pari a +34,4%. È quanto emerge dai dati Inps, elaborati dal ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che evidenziano un incremento dalle 11.090 assunzioni di gennaio-settembre 2014 alle 20.180 registrate nello stesso periodo 2015. L’incremento è di 9.090 unità , quasi un raddoppio, E al netto delle trasformazioni a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro a termine.
Una buona notizia, quindi, anche se l’incremento dei contratti stabili non basta a rimettere in positivo il saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni, che nell’ambito dei contratti a tempo indeterminato resta negativo di 744 posti. Un dato che registra un sensibile miglioramento rispetto agli scorsai anni, ma dimostra anche come l’occupazione non abbia ancora imboccato una fase di ripresa. Saldo positivo di quasi 11mila posti invece per i contratti a termine, che tra gennaio e settembre hanno registrato 54mila assunzioni contro 43mila cessazioni, e di 700 posti per l’apprendistato, nonostante il calo delle assunzioni (2.800 in tutto, contro 2.100 cessazioni).
Tornando ai dati, crescono anche le trasformazioni di rapporti a termine o contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato, a conferma di una tendenza alla stabilizzazione dei rapporti, legata agli sgravi contributivi della finanziaria 2015, sebbene le assunzioni a termine costituiscano ancora la quota maggioritaria. Quanto alle nuove assunzioni a tempo indeterminato, sono 12.176 sulle 20.180 complessive (pari al 60,3%) quelle che hanno usufruito dell’esonero contribuito previsto dalla Finanziaria 2015 (legge 190/2014). Ne hanno beneficiato anche 5.023 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine (su 8.459, pari al 59,4%).
Cresce del 39%, intanto, il ricorso al lavoro occasionale accessorio, segno che non sempre la tendenza è a una minore precarietà del lavoro. Tra gennaio e settembre in Fvg ne sono stati venduti 3,7 milioni, oltre 1 milione in più rispetto allo stesso periodo del 2015. L’incremento del ricorso a questa forma di lavoro, che sta conoscendo una diffusione.
Una buona notizia, quindi, anche se l’incremento dei contratti stabili non basta a rimettere in positivo il saldo complessivo tra assunzioni e cessazioni, che nell’ambito dei contratti a tempo indeterminato resta negativo di 744 posti. Un dato che registra un sensibile miglioramento rispetto agli scorsai anni, ma dimostra anche come l’occupazione non abbia ancora imboccato una fase di ripresa. Saldo positivo di quasi 11mila posti invece per i contratti a termine, che tra gennaio e settembre hanno registrato 54mila assunzioni contro 43mila cessazioni, e di 700 posti per l’apprendistato, nonostante il calo delle assunzioni (2.800 in tutto, contro 2.100 cessazioni).
Tornando ai dati, crescono anche le trasformazioni di rapporti a termine o contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato, a conferma di una tendenza alla stabilizzazione dei rapporti, legata agli sgravi contributivi della finanziaria 2015, sebbene le assunzioni a termine costituiscano ancora la quota maggioritaria. Quanto alle nuove assunzioni a tempo indeterminato, sono 12.176 sulle 20.180 complessive (pari al 60,3%) quelle che hanno usufruito dell’esonero contribuito previsto dalla Finanziaria 2015 (legge 190/2014). Ne hanno beneficiato anche 5.023 trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine (su 8.459, pari al 59,4%).
Cresce del 39%, intanto, il ricorso al lavoro occasionale accessorio, segno che non sempre la tendenza è a una minore precarietà del lavoro. Tra gennaio e settembre in Fvg ne sono stati venduti 3,7 milioni, oltre 1 milione in più rispetto allo stesso periodo del 2015. L’incremento del ricorso a questa forma di lavoro, che sta conoscendo una diffusione.