Caf e patronati, servizi a rischio. Sos ai parlamentari Fvg
Servizi fiscali e previdenziali a rischio per decine migliaia di cittadini anche in Friuli Venezia Giulia, a causa dei tagli ai Caf e ai patronati previsti dal disegno di legge di stabilità presentato dal Governo e confermati oggi, sia pure con qualche modifica, dalla Commissione bilancio del Senato. Gli emendamenti approvati, infatti, ribadiscono per i Caf l’obiettivo di un taglio a regime di 100 milioni, pari al 30% delle attuali entrate, sia pure arrivandoci in tre anni (40 milioni in meno nel 2016, 70 nel 2017 e 100, appunto, dal 2018). Quanto ai patronati, il taglio prospettato di 28 milioni è già a regime, ridimensionato rispetto ai 48 milioni inizialmente previsti, e va a sommarsi a quello di 35 milioni già operato nel 2014, per una riduzione complessiva pari a oltre il 15% dei bilanci.
Evidenti, vista l’entità delle misure, le ripercussioni sulle attività e sul personale. Con pesantissime ricadute sui servizi erogati anche in regione, dove sono quasi 300mila le dichiarazioni dei redditi elaborate o comunque presentate attraverso i Caf, oltre a 90mila modelli Isee e altri servizi di natura fiscale e contabile, e dove l’85% delle domande di pensione passa attraverso i patronati, per un ammontare complessivo annuo di 150mila pratiche previdenziali o assistenziali.
Da qui l’appello che le segreterie regionali dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, con i segretari organizzativi Emanuele Iodice (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Claudio Cinti (Uil), hanno rivolto ai parlamentari del Fvg, invitandoli a un incontro che si terrà a Monfalcone alle 10 di domani, venerdì 20 novembre, nella sede Cgil di via Pacinotti 21. Nell’occasione i rappresentanti dei sindacati confederali chiederanno a deputati e senatori del Fvg di intervenire in sede di discussione parlamentare per «emendare ulteriormente la legge e cancellare una misura che, se approvata, danneggerebbe gravemente una rete di servizi diffusi sul territorio ed efficienti, a garanzia di tutti i cittadini e in particolare dei più deboli».
I tagli prospettati, infatti, rischiano di compromettere l’importante funzione sociale che da sempre svolgono patronati e i Caf, con particolare riferimento alle tariffe praticate per le dichiarazioni dei redditi e per la compilazione del modello Isee. Importanti ripercussioni potrebbero registrarsi anche sul progetto 730 precompilato, dal momento che il 93% delle dichiarazioni è stato inoltrato all’Agenzia delle Entrate attraverso i Caf o un intermediario.
Evidenti, vista l’entità delle misure, le ripercussioni sulle attività e sul personale. Con pesantissime ricadute sui servizi erogati anche in regione, dove sono quasi 300mila le dichiarazioni dei redditi elaborate o comunque presentate attraverso i Caf, oltre a 90mila modelli Isee e altri servizi di natura fiscale e contabile, e dove l’85% delle domande di pensione passa attraverso i patronati, per un ammontare complessivo annuo di 150mila pratiche previdenziali o assistenziali.
Da qui l’appello che le segreterie regionali dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, con i segretari organizzativi Emanuele Iodice (Cgil), Alberto Monticco (Cisl) e Claudio Cinti (Uil), hanno rivolto ai parlamentari del Fvg, invitandoli a un incontro che si terrà a Monfalcone alle 10 di domani, venerdì 20 novembre, nella sede Cgil di via Pacinotti 21. Nell’occasione i rappresentanti dei sindacati confederali chiederanno a deputati e senatori del Fvg di intervenire in sede di discussione parlamentare per «emendare ulteriormente la legge e cancellare una misura che, se approvata, danneggerebbe gravemente una rete di servizi diffusi sul territorio ed efficienti, a garanzia di tutti i cittadini e in particolare dei più deboli».
I tagli prospettati, infatti, rischiano di compromettere l’importante funzione sociale che da sempre svolgono patronati e i Caf, con particolare riferimento alle tariffe praticate per le dichiarazioni dei redditi e per la compilazione del modello Isee. Importanti ripercussioni potrebbero registrarsi anche sul progetto 730 precompilato, dal momento che il 93% delle dichiarazioni è stato inoltrato all’Agenzia delle Entrate attraverso i Caf o un intermediario.