Vitrani senza acquirenti: partita la procedura di mobilità
Ancora segnali di crisi, purtroppo, dal tessuto industriale
triestino. Non ha infatti trovato una soluzione, come del resto si temeva, la
crisi della Vitrani: l’esito negativo delle trattative in atto, che dovevano
concludersi entro la fine dell’anno, è stato comunicato già prima di Natale dal
curatore fallimentare Giorgio Bommarco, che ha già provveduto all’invio delle
lettere di licenziamento ai 22 dipendenti e all’avvio della procedura di
mobgilità .
«Era una battaglia in salita, Vitrani era senza commesse e
c’erano lavoratori fermi ormai da tre anni. Macchinari vecchi, strutture
informatiche obsolete. Resto convinto, però, che con un atteggiamento diverso
le trattative, avviate tra l’inverno e la primavera di quest’anno, avrebbero
potuto avere conclusioni meno traumatiche». Queste le dichiarazioni rilasciate
al Piccolo dal segretario generale della Fillea-Cgil Trieste Marino Romito, che
auspica per i lavoratori un possibile reimpiego nell’indotto della cantieristica,
il settore cui erano rivolte le forniture della Vitrani e dal quale erano
emerse le uniche ipotesi di salvataggio o di parziale rilancio produttivo.
triestino. Non ha infatti trovato una soluzione, come del resto si temeva, la
crisi della Vitrani: l’esito negativo delle trattative in atto, che dovevano
concludersi entro la fine dell’anno, è stato comunicato già prima di Natale dal
curatore fallimentare Giorgio Bommarco, che ha già provveduto all’invio delle
lettere di licenziamento ai 22 dipendenti e all’avvio della procedura di
mobgilità .
«Era una battaglia in salita, Vitrani era senza commesse e
c’erano lavoratori fermi ormai da tre anni. Macchinari vecchi, strutture
informatiche obsolete. Resto convinto, però, che con un atteggiamento diverso
le trattative, avviate tra l’inverno e la primavera di quest’anno, avrebbero
potuto avere conclusioni meno traumatiche». Queste le dichiarazioni rilasciate
al Piccolo dal segretario generale della Fillea-Cgil Trieste Marino Romito, che
auspica per i lavoratori un possibile reimpiego nell’indotto della cantieristica,
il settore cui erano rivolte le forniture della Vitrani e dal quale erano
emerse le uniche ipotesi di salvataggio o di parziale rilancio produttivo.