Coronavirus e lavoro, appello Cgil Fvg: «Rimettere subito mano agli ammortizzatori»
Da un lato l’ansia per l’emergenza sanitaria, dall’altro la preoccupazione per le sue ricadute sull’economia e sul mondo del lavoro. Ricadute già tangibili per i settori più immediatamente e più direttamente colpiti dopo l’arrivo del contagio in Italia: su tutti il commercio e il turismo, ma senza dimenticare i contraccolpi sul manifatturiero e su tutto il tessuto economico nazionale e regionale, che già percepiva gli effetti della forte frenata dell’economia mondiale e cinese in particolare.
Questo lo stato d’animo con cui anche la Cgil del Friuli Venezia Giulia segue le notizie di cronaca e l’evolversi dell’emergenza sanitaria, ma con un occhio alle sue ricadute economiche e il timore che il rallentamento economico degli ultimi mesi possa trasformarsi in recessione. «La priorità è quella di contenere il contagio, fattore fondamentale per poter ridurre i numeri di casi gravi da fronteggiare e gli effetti sulla popolazione», commenta il segretario regionale Villiam Pezzetta. «Sono certo però che il nostro servizio sanitario pubblico ““ prosegue ““ sia in grado di affrontare e di vincere questa difficile sfida. Mi associo, a questo proposito, al grazie che il nostro sindacato del pubblico impiego ha rivolto a tutti i lavoratori del comparto, medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici, per la dedizione con cui continuano a lavorare in questi giorni di crisi, pur condividendo con tutti i cittadini le preoccupazioni per un’emergenza sanitaria che li vede esposti in prima linea».
Il segretario regionale rilancia anche l’appello del sindacato Cgil delle comunicazioni e dello spettacolo, la Slc, preoccupata per la chiusura di cinema e teatri. «C’è il fondato timore”“ spiega Pezzetta ““ che l’emergenza coronavirus possa essere il colpo di grazia per un settore già messo in ginocchio, in particolare il teatro, dalla scarsità delle risorse erogate dal Fondo Unico dello spettacolo e spesso anche dallo scarso sostegno di Regioni e Comuni. Sacrosanta quindi la richiesta della Slc di aprire uno stato di crisi per il settore dello spettacolo, con l’obiettivo prioritario di individuare misure specifiche sia per i lavoratori a tempo indeterminato che per quelli a termine e atipici. Al di là delle specificità settoriali e della necessità di provvedimenti immediati per i settori più immediatamente esposti, come il turismo, il commercio e gli spettacoli dal vivo, una delle più stringenti priorità ““ aggiunge il segretario ““ sarà quella di ridefinire le norme sugli ammortizzatori sociali, con misure volte a fronteggiare contraccolpi economici che potrebbero avere tempi ancora più lunghi rispetto a quelli dell’emergenza sanitaria». Una partita nazionale, ma sulla quale la Cgil sollecita il massimo impegno anche da parte della Regione: un appello in tal senso verrà rivolto all’assessore al lavoro Alessia Rosolen in occasione della seduta del tavolo di concertazione in programma domani.