La salute prima di tutto
Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil regionali concordano sulla necessità di sospendere i cantieri e le produzioni, laddove non si riesca a garantire l’osservanza delle disposizioni contro la diffusione del Coronavirus. È la salvaguardia della salute di tutti l’obiettivo primario: il rischio di contagio non si limita a chi va al lavoro e potrebbe infettarsi se entra in contatto ravvicinato con un collega, ma si estende anche ai suoi familiari.
Visto il continuo aumentare dei contagi di questi giorni, e anche dei decessi, siamo più che mai convinti che la vera priorità è fermare il contagio del virus, anche prendendo decisioni doverose come fermare i cantieri edili e le attività produttive, per un breve periodo utile alla sanificazione e alla predisposizione delle misure necessarie . È più drammatica la sospensione dell’attività produttiva o la situazione che si sta vivendo nelle strutture ospedaliere a Bergamo o Brescia, con la Protezione Civile che ogni sera ci aggiorna sul numero di morti e di nuovi contagi?
à‰ il momento della responsabilità condivisa tra le organizzazioni sindacali, le organizzazioni datoriali e le istituzioni pubbliche, assieme alla politica. Tutti assieme siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte con un unico obiettivo: la salvaguardia della sicurezza e della salute di tutti lavoratori e di conseguenza delle famiglie.
Il sindacato, da parte sua, si è impegnato con i ministeri competenti e con il Governo a concordare misure per garantire la sicurezza dei lavoratori e l’attivazione di ogni sostegno economico: ai lavoratori e alle imprese va assiciurato il pieno sostegno, a esempio nel caso di sospensione, nella diffusione (ove possibile) del lavoro agile, fino al momento in cui avremo superato l’emergenza in corso e si potrà ripartire. Nessun lavoratore deve perdere reddito a causa delle sospensioni dal lavoro per evitare il contagio. È logico che, in una situazione di emergenza, dovranno rimanere aperte quelle realtà dove si riesce a garantire il rispetto delle misure e delle distanze di sicurezza, perché il Paese deve anche andare avanti. Dove non è possibile, i rappresentanti dei lavorator i per la sicurezza possono denunciarlo alle autorità ompetenti e i lavoratori hanno il diritto ad abbandonare il posto di lavoro, come prevede il Decreto legge 81/2008 (la fattispecie è quella del rischio biologico).
Il sindacato ha richiesto e sottolineato in particolare la necessità di introdurre nuovi ammortizzatori sociali a copertura di tutti i lavoratori e a garanzia di tutte le situazioni che si vengono a creare (l?inps ha infatti introdotto le nuove causali “Covid – 19 d.l. n. 9/2020″ e “Covid – 19 interruzione Cigs – d.l. n. 9/2020″). Non può più essere considerata, quindi, solo la necessità di produrre a tutti i costi, guardando al tornaconto economico di pochi. L’attenzione di tutti va rivolta alla tutela della salute di tutti i cittadini, se restiamo uniti possiamo uscire da questa emergenza più forti, più coesi, avendo aumentato il senso civico come atteggiamento di fiducia negli altri, orientato alla disponibilità a cooperare per il bene comune e per il miglioramento della società in cui viviamo.
Visto il continuo aumentare dei contagi di questi giorni, e anche dei decessi, siamo più che mai convinti che la vera priorità è fermare il contagio del virus, anche prendendo decisioni doverose come fermare i cantieri edili e le attività produttive, per un breve periodo utile alla sanificazione e alla predisposizione delle misure necessarie . È più drammatica la sospensione dell’attività produttiva o la situazione che si sta vivendo nelle strutture ospedaliere a Bergamo o Brescia, con la Protezione Civile che ogni sera ci aggiorna sul numero di morti e di nuovi contagi?
à‰ il momento della responsabilità condivisa tra le organizzazioni sindacali, le organizzazioni datoriali e le istituzioni pubbliche, assieme alla politica. Tutti assieme siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte con un unico obiettivo: la salvaguardia della sicurezza e della salute di tutti lavoratori e di conseguenza delle famiglie.
Il sindacato, da parte sua, si è impegnato con i ministeri competenti e con il Governo a concordare misure per garantire la sicurezza dei lavoratori e l’attivazione di ogni sostegno economico: ai lavoratori e alle imprese va assiciurato il pieno sostegno, a esempio nel caso di sospensione, nella diffusione (ove possibile) del lavoro agile, fino al momento in cui avremo superato l’emergenza in corso e si potrà ripartire. Nessun lavoratore deve perdere reddito a causa delle sospensioni dal lavoro per evitare il contagio. È logico che, in una situazione di emergenza, dovranno rimanere aperte quelle realtà dove si riesce a garantire il rispetto delle misure e delle distanze di sicurezza, perché il Paese deve anche andare avanti. Dove non è possibile, i rappresentanti dei lavorator i per la sicurezza possono denunciarlo alle autorità ompetenti e i lavoratori hanno il diritto ad abbandonare il posto di lavoro, come prevede il Decreto legge 81/2008 (la fattispecie è quella del rischio biologico).
Il sindacato ha richiesto e sottolineato in particolare la necessità di introdurre nuovi ammortizzatori sociali a copertura di tutti i lavoratori e a garanzia di tutte le situazioni che si vengono a creare (l?inps ha infatti introdotto le nuove causali “Covid – 19 d.l. n. 9/2020″ e “Covid – 19 interruzione Cigs – d.l. n. 9/2020″). Non può più essere considerata, quindi, solo la necessità di produrre a tutti i costi, guardando al tornaconto economico di pochi. L’attenzione di tutti va rivolta alla tutela della salute di tutti i cittadini, se restiamo uniti possiamo uscire da questa emergenza più forti, più coesi, avendo aumentato il senso civico come atteggiamento di fiducia negli altri, orientato alla disponibilità a cooperare per il bene comune e per il miglioramento della società in cui viviamo.
Per Feneal-Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl Fvg
Massimo Minen, Emiliano Giareghi, Luciano Bettin