29 novembre, sciopero contro la manovra: corteo a Pordenone
Si terrà a Pordenone la manifestazione regionale indetta da Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia in occasione dello sciopero generale di venerdì 29 novembre, che coinvolgerà per l’intera giornata tutto il lavoro pubblico e privato. In regione sarà interessata quindi una platea complessiva di circa 400mila lavoratori dipendenti, dal manifatturiero ai servizi, dalla sanità alla pubblica amministrazione, dalla scuola al trasporto pubblico (con l’eccezione di quello ferroviario, che funzionerà regolarmente).
QUI CGIL «La protesta – spiega Michele Piga, segretario generale della Cgil Friuli Venezia Giulia –esprime il nostro profondo dissenso nei confronti del disegno di legge di bilancio dal Governo, deludente e priva di vere risposte sui grandi temi in materia di fisco, di lotta alla precarietà, di investimenti sulla sanità pubblica e sulla scuola, di rilancio delle politiche industriali di fronte ai segnali di difficoltà sempre più allarmanti che incombono sul nostro manifatturiero, in particolare nelle aree più esposte alla crisi tedesca, come la nostra regione. La conferma del taglio al cuneo fiscale è largamente al di sotto del minimo sindacale sul fronte del sostegno ai redditi dei lavoratori dipendenti, falcidiati dall’inflazione tanto nel privato quanto nel pubblico. Del tutto insufficiente anche il finanziamento del fondo sanitario nazionale, che di qui ai prossimi cinque anni continuerà a crescere meno del prodotto interno lordo, perpetuando una situazione che vede già medici e infermieri in fuga e il 10% dei cittadini che rinunciano alle cure, con punte del 24% tra gli anziani».
QUI UIL «L’aumento di 3 euro delle pensioni minime e una politica fiscale che non aumenta i salari, ma ammicca agli evasori, sono l’emblema di una legge di bilancio totalmente insufficiente a rispondere ai problemi del Paese – commenta Matteo Zorn, segretario generale Uil del Friuli Venezia Giulia – e a migliorare le condizioni di vita delle persone, in termini di previdenza, sanità e scuola. A tutto questo si aggiunge un pericoloso arretramento sui diritti del lavoro: nel collegato lavoro Il Governo ha ulteriormente deregolamentato infatti le assunzioni, con un uso indiscriminato dei contratti somministrati e a tempo determinato, a discapito della sicurezza e della qualità. Una scelta miope, presentata come “piena occupazione”, ma che nasconde invece l’aumento della precarietà e la riduzione delle tutele, specie dei giovani, in un’Italia che già ha i salari più bassi e stagnanti tra i grandi Paesi europei. Se l’inverno demografico è oramai un fatto conclamato, con la precarietà che alimenta il lavoro povero e spinge i giovani a emigrare, il Governo ha per di più “spento il riscaldamento” al Paese».
LA MANIFESTAZIONE Sede della manifestazione regionale, come detto, sarà Pordenone, centro gravitazionale di un’area che sta pagando un duro pedaggio alla crisi tedesca e al rallentamento dell’elettrodomestico, storico volano per l’industria e l’economia della Destra Tagliamento. A confermarlo i dati sulla Cassa integrazione, che vedono proprio la provincia di Pordenone prima in Fvg per richieste complessive, con quasi 5 milioni di ore autorizzate su un totale regionale di 11,4 milioni. Per quanto riguarda il corteo, il concentramento è fissato a partire dalle 10 in piazza Risorgimento, con partenza alle 10.30 e arrivo in piazza XX Settembre, sede del comizio conclusivo, che verrà concluso da Luigi Giove, della segreteria nazionale Cgil.