Cercasi integrativo: un’ora di sciopero alla Ondulati e Imballaggi
Un’ora di
sciopero per i dipendenti della Ondulati e Imballaggi del Friuli. A
proclamarla, per gli stabilimenti di Villesse e Cormòns, le segreterie
provinciali della Fillea-Cgil e della Feneal-Uil di Gorizia, per sbloccare la
trattativa sul rinnovo dell’integrativo, scaduto alla fine del 2015, e per
denunciare altri problemi nelle relazioni sindacali con i vertici dell’azienda,
che conta 200 dipendenti nei suoi quattro siti dislocati in provincia di Gorizia,
a Carnia (Udine) e in Ungheria.
Dietro alla protesta, oltre al contratto aziendale,le divergenze nella gesione dell’orario,
ella flessibilità e dei permessi, la ventilata chiusura della mensa, il
trasferimento di macchinari da Cormòns a Gorizia senza alcuna informazione ai
lavoratori e ai loro rappresentanti. Quanto alla vertenza sull’integrativo,
come spiega il segretario della Fillea isontina Luciano Sartori, «dopo la
sottoscrizione di un accordo ponte nel dicembre scorso l’azienda non ha mai
dimostrato una reale volontà di chiudere la trattativa, lasciando scadere senza
alcun esito il termine del 30 giugno previsto dall’intesa».
sciopero per i dipendenti della Ondulati e Imballaggi del Friuli. A
proclamarla, per gli stabilimenti di Villesse e Cormòns, le segreterie
provinciali della Fillea-Cgil e della Feneal-Uil di Gorizia, per sbloccare la
trattativa sul rinnovo dell’integrativo, scaduto alla fine del 2015, e per
denunciare altri problemi nelle relazioni sindacali con i vertici dell’azienda,
che conta 200 dipendenti nei suoi quattro siti dislocati in provincia di Gorizia,
a Carnia (Udine) e in Ungheria.
Dietro alla protesta, oltre al contratto aziendale,le divergenze nella gesione dell’orario,
ella flessibilità e dei permessi, la ventilata chiusura della mensa, il
trasferimento di macchinari da Cormòns a Gorizia senza alcuna informazione ai
lavoratori e ai loro rappresentanti. Quanto alla vertenza sull’integrativo,
come spiega il segretario della Fillea isontina Luciano Sartori, «dopo la
sottoscrizione di un accordo ponte nel dicembre scorso l’azienda non ha mai
dimostrato una reale volontà di chiudere la trattativa, lasciando scadere senza
alcun esito il termine del 30 giugno previsto dall’intesa».