Fillea Fvg, una donna al timone
Cambio ai vertici regionali della Fillea, la categoria Cgil che rappresenta i lavoratori del legno, delle costruzioni e dei settori collegati. La nuova segretaria generale è Elisabetta Faidutti, eletta dall’assemblea generale riunitasi questa mattina alla Case della pietra di Aurisina, alla presenza del leader della Cgil Friuli Venezia Giulia Michele Piga e di Maurizio Maurizi, segretario organizzativo della Fillea nazionale.
Eletta a larghissima maggioranza, Faidutti succede al segretario generale uscente Massimo Marega, attuale numero uno della Camera del lavoro di Trieste. Legalità, sicurezza del lavoro, vigilanza sul complesso mondo degli appalti in edilizia, difesa del manifatturiero sono le priorità nell’agenda della neosegretaria, approdata alla Fillea lo scorso anno per guidare la categoria nei territori di Trieste e di Gorizia, forte di un lungo curriculum sindacale sia nel settore assicurativo e del credito, da dove proviene, sia a livello confederale, essendo stata in passato anche componente della segreteria della Cgil Trieste.

Massimo Marega (segretario uscente Fillea Fvg e segretario generale Cgil Trieste), Elisabetta Faidutti, Michele Piga (segretario generale Cgil Fvg), Maurizio Maurizi (segretario organizzativo Fillea nazionale)
Per quanto riguarda la situazione nel settore, l’edilizia deve gestire il contraccolpo del post 110%, «che finora è stato mitigato – spiega Faidutti – dalle opere legate al Pnrr e a livello regionale da importanti partite come quelle legate agli investimenti nei porti di Trieste, Monfalcone o a Go!2025». Quanto al legno, il settore ha vissuto un 2024 non facile, dopo il boom del post-Covid, come testimoniato dal forte incremento delle richieste di cassa integrazione, aumentate del 19% lo scorso anno, con oltre 2,6 milioni di ore autorizzate nel comparto, secondo solo alla meccanica per ricorso agli ammortizzatori. «Tanto sul piano nazionale quanto a livello locale – spiega la neosegretaria – la Fillea preme per la centralità delle politiche industriali, basate sul sostegno al manifatturiero e agli investimenti sulla prevenzione del dissesto idrogeologico, sulla manutenzione e la ristrutturazione in chiave sostenibile del patrimonio edilizio pubblico e privato, sull’innovazione e l’abbattimento dei consumi come chiave per il rilancio e la crescita del sistema della casa. Tutto questo a fianco di una costante azione sindacale per la difesa e la crescita del potere di acquisto dei salari, per la tutela della sicurezza del lavoro, per la lotta alla precarietà: gli stessi temi, questi, al centro dei referendum sul lavoro promossi dalla Cgil, sui quali si voterà nella prossima primavera».